Per chi affronta la ristrutturazione di un immobile, lo stato ha previsto delle agevolazioni fiscali importanti.

L’agevolazione consiste nel poter detrarre - quindi sottrarre matematicamente dalle tasse che annualmente ognuno di noi deve pagare - una parte delle spese sostenute per la ristrutturazione edilizia.

In particolare, le spese sostenute fino al 31.12.2015 (a partire dal 2012), possono essere detratte addirittura per la metà del loro valore, fino ad un tetto massimo di 96mila euro. L’importo da detrarre deve essere diviso in 10 quote da detrarre in 10 anni.

Facciamo un esempio:

 

200.000 Euro

spese sostenute nel corso del 2014 per ristrutturare un immobile

100.000 Euro

50% delle spese di ristrutturazione sostenute

  96.000 Euro

ammontare che posso detrarmi dalle tasse (tetto massimo)

    9.600 Euro

quota annuale di detrazione (la detrazione si applica dal 2014 fino al 2024)

  20.000 Euro

tasse dovute per il 2014

-   9.600 Euro

detrazione spettante

  11.400 Euro

tasse da pagare per il 2014

Questo beneficio si può detrarre annualmente dalle tasse, ma solo nel limite della capienza delle tasse stesse. Nell’esempio appena riportato, se le tasse dovute per il 2014 fossero 8mila euro (anziché 20mila), la detrazione spettante di 9.600 si potrebbe utilizzare solo per 8mila euro, e quindi le tasse da pagare per il 2014 sarebbero pari a zero. I restanti 1.600 euro non possono essere portati a credito per l’anno successivo.

Inoltre, se la ristrutturazione prosegue per più di un anno, bisogna verificare che la somma delle agevolazioni maturate nei singoli anni non superi il tetto massimo dei 96mila euro.

Per poter usufruire di questa importante agevolazione fiscale, ci sono poche ma fondamentali regole, pena la perdita del beneficio stesso:

  1. Il soggetto che può accedere a tale agevolazione deve essere assoggettato alle imposte sui redditi delle persone fisiche, e quindi ad esempio
    1. una o più persone fisiche
    2. una società di persone o un imprenditore individuale
    3. un condominio nel quale la maggior parte dei condomini ha un immobile ad uso abitativo

 

  1. l’immobile oggetto della ristrutturazione deve essere residenziale, e quindi destinato all’abitazione. Inoltre, in caso di società o di imprenditore individuale, l’immobile ristrutturato non deve essere un immobile merce (destinato alla vendita) o un immobile strumentale (utilizzato ai fini dell’esercizio dell’attività d’impresa)

 

  1. il soggetto che effettua la ristrutturazione deve essere il proprietario dell’immobile, oppure deve essere in possesso di un diritto reale, personale o di godimento su tale immobile, e quindi ad esempio:
    1. l’affittuario che abbia sostenuto le spese di ristrutturazione
    2. chi ha un l’usufrutto del bene
    3. il familiare convivente di chi possiede un titolo sull’immobile, a patto che ne abbia sostenuto le spese di ristrutturazione

Anche in caso di semplice preliminare di vendita (compromesso), se l’atto è registrato e si è già entrati in possesso del bene, il futuro acquirente che sostiene le spese di ristrutturazione ha diritto alla detrazione fiscale.

  1. Il pagamento delle fatture relative alla ristrutturazione deve necessariamente essere fatto tramite uno speciale bonifico bancario. Quando si andrà alla banca o alla posta per pagare, si deve specificare all’operatore che il bonifico che si sta per fare è relativo alle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia. Questi particolari bonifici contengono le indicazioni minime necessarie indicate dall’Agenzia delle Entrate per la loro validità, e quindi gli estremi legislativi dell’agevolazione fiscale di cui si intende beneficiare, il codice fiscale del soggetto che riceve il pagamento e il codice fiscale del soggetto che effettua il bonifico.

 

  1. Le fatture relative alle spese sostenute per la ristrutturazione edilizia, insieme alle ricevute di pagamento tramite bonifico bancario specifico, devono essere conservate per tutta la durata della detrazione fiscale, quindi 10 anni.

 

  1. La ristrutturazione deve essere già stata eseguita

Seguendo queste poche e semplici regole, chi effettua dei lavori di ristrutturazione della propria abitazione, potrà recuperare nel giro di 10 anni la metà delle spese sostenute fino al 31.12.2015. A partire dal 01.01.2016 invece le agevolazioni fiscali previste per tale tipologia di investimento scenderanno al 36%, con un tetto massimo di 48mila euro.

Se avete dunque intenzione di ristrutturare la vostra abitazione, affrettatevi!

Ma quali sono nel dettaglio le spese che sicuramente godono delle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia? Riassumiamole:

  1. Le spese di ristrutturazione edilizia e di manutenzione straordinaria sulle singole unità abitative. Ad es. opere di muratura, opere sugli impianti tecnologici già esistenti (sostituzione o ammodernamento degli impianti di riscaldamento e condizionamento, idrico sanitari, etc), sostituzione degli infissi, rifacimento dei bagni e così via. L’agevolazione riguarda inoltre sia i materiali che la manodopera necessaria alle lavorazioni. Se la persona che esegue la ristrutturazione ha intenzione di farsi per conto proprio i lavori, può comunque usufruire della detrazione sui materiali acquistati
  2. La manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni dei condomini a prevalenza abitativa
  3. Gli interventi finalizzati all’aumento del grado di sicurezza dell’abitazione, come ad es. le inferriate, gli impianti di allarme, le porte blindate, etc.
  4. Gli interventi finalizzati alla realizzazione di autorimesse o box auto di pertinenza dell’unità abitativa, gli interventi di bonifica dall’amianto e gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio degli infortuni domestici (ad es. la sostituzione di una presa elettrica difettosa)